Maurizio Martucci: “i giornalisti rinunciano ad indagare sulla transizione digitale, per questo mi attaccano. Sono libero di fare inchieste” – CONFERENZA INFORMAZIONE E PROPAGANDA, STATI GENERALI

“Lo dico da giornalista da quasi 30 anni iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti: la categoria giornalistica ha rinunciato ad indagare sui lati oscuri della transizione digitale e l’informazione è stata ridotta a mero ufficio stampa aziendale delle multinazionali. Sono l’unico giornalista in Italia a fare inchiesta su questi temi: per questo mi hanno attaccato su Il Riformista, Huffington Post e Open. Da fastidio la mia libertà e indipendenza di sfornare notizie nell’interesse generale, se l’opinione pubblica fosse realmente al corrente delle mire espansionistiche di tecnologie non neutre, ognuno potrebbe scegliere come comportarsi, se accettarle o respingerle. Il dibattito però viene negato da poteri forti che eterodirigono l’informazione, sminuita in propaganda”. Lo ha riferito il giornalista e scrittore Maurizio Martucci nell’ambito dei recenti stati generali della conferenza su informazione e propaganda promossi da ImolaOggi – diretto da Armando Manocchia. L’incontro si è tenuto a Roma nella Scuola Superiore di Mediazione Linguistica/Istituto di Grado Universitario san Domenico.

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