Pericoli 5G, Sindaco di Marmirolo (Mantova) scrive ai Ministri del Governo: “nessuna risposta, oltre la legge che toglie potere ai Comuni”

Che il 5G sia anche un grosso problema democratico è noto da tempo, esclusi sindaci, cittadini e territori dalle scelte tecnocratiche che autoritariamente vengono calate dall’alto da Palazzo Chigi. Imbavagliati nel 2020 gli oltre 600 Comuni d’Italia per la precauzione, silenziati nel 2024 i circa 120 Comuni contrari all’aumento d’elettrosmog, ignorati i cittadini che nella petizione da 64.000 firme hanno richiesto una moratoria sul 5G e il riconoscimento nazionale dell’elettrosensibilità. Adesso, di certo non ultimo, arriva la testimonianza di Elena Betteghella, neo-Sindaco di Marmirolo (Mantova), 7.500 abitanti in Lombardia. Ha scritto ai ministri del Governo Meloni per avere una risposta chiara sugli effetti del 5G, rivendicando la centralità municipale nelle politiche territoriali che comprendono anche sanità e gestione della localizzazione delle antenne. In tutta risposta ha ricevuto un silenzio assordante, l’ennesimo volta faccia di un esecutivo pronto ad assecondare la lobby del 5G, ignorando qualsiasi appello proveniente dalla base. Ecco le parole del primo cittadino lombardo riprese dal quotidiano La Voce di Mantova:

«Con l’obiettivo di trovare dei chiarimenti sulla natura degli impianti di rete 5G – spiega Elena Betteghella, neo-Sindaco di Marmirolo (Mantova)ho scritto ai ministri delle Telecomunicazioni e della Salute, ma in merito a ciò non ho mai ottenuto risposta; o meglio, la risposta l’ho avuta nel momento in cui il Senato ha approvato l’emendamento di cui si parla (conversione in legge del decreto Coesione, ovvero in deroga ai regolamenti comunali sulle antenneNdR), escludendo dalla decisione il parere dei Comuni. Non mi esprimo sul contenuto di tale emendamento, ma ritengo sia errato escludere da tale decisione le amministrazioni locali che hanno il compito e il dovere di rappresentare i cittadini. Io una risposta dai Ministri l’attendo comunque, al di là del decreto. (…) tenteremo in tutte le maniere possibili di individuare una soluzione e di mediare pertanto con i contraenti, al fine di soddisfare gli interessi di ognuno, ma soprattutto quelli dei nostri cittadini»

L’istanza senza risposta oltre che al Ministero della Salute e al Ministero dello Sviluppo economico è stata inoltrata anche ad Anci Lombardia, Anci Nazionale, Arpa Lombardia e ATS, cioé l’Agenzie di Tutela della Salute: in riferimento alla recente legge nazionale che ha aumentato i limiti soglia d’inquinamento elettromagnetico con picchi di densità di potenza registrati da Arpa Piemonte fino a 300% in più per le antenne 5G, la Betteghella ha chiesto anche la “possibilità per i Sindaci di richiedere una proroga di almeno 5 anni dall’attuazione di quanto previsto dal DDL: la richiesta di delucidazioni sulla norma è quanto mai ovvia e necessaria, per il nostro Comune e per tutti i Comuni che stanno seguendo iter simili al nostro”. Ovviamente, nessuna risposta.

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