Poche righe per una risposta di circostanza (doverosa ma non dovuta) che, però, adesso lascia intendere come la più alta carica dello Stato sia al corrente del pericolo. E non possa dire di non essere stata avvisata né di non sapere. Leggete qua: “Si è preso atto delle sue considerazioni e preoccupazioni concernenti il tema della sicurezza sul lavoro, tema al quale il Presidente della Repubblica riserva particolari attenzioni“. Con tanto di firma digitale lo scrive Roberto Prossomariti per il direttore dell’Ufficio per gli affari giuridici e le relazioni costituzionali del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica in risposta all’istanza presentata nei giorni scorsi da Antonio Gagliardi, presidente dell’Associazione Elettrosmog Volturino (Foggia) che a Sergio Mattarella ha ipotizzato la correlazione tra l’aumento degli incidenti sul lavoro, l’insonnia e la diffusione di antenne, wireless e 5G che “non hanno ricadute solo sulla vita delle singole persone, bensì anche sull’intero sistema sociale, perché affaticano i sistemi sanitari, riducono la produttività“. Ecco il testo riprodotto in esclusiva per OASI SANA. Qui sotto la risposta del Quirinale.

Volturino (FG), un paese flagellato da tumori, elettrosmog e antenne – ALLERTA 5G
Ex sondaggista Ipsos-Doxa-Swg impegnato nella lotta alla difesa della salute pubblica contro l’invisibile attacco del wireless tra Puglia e Molise, in passato Gagliardi aveva attenzionato anche la Commissione Petizioni del Parlamento europeo sui gravi rischi sanitari dell’elettrosmog. “Gli incidenti sul lavoro saranno sempre di più – il testo dell’ultima e più recente istanza girata al Colle ma pure a Palazzo Chigi e al Ministero del Lavoro che, a differenza dello staff di Mattarella, non hanno ancora fornito risposta all’inquietante accostamento – non per mancanza di sicurezza, ma per debolezza umana, a causa dell’insonnia che ormai investe gran parte della popolazione mondiale esposta a cellulari, antenne, Wi-Fi, imputati perché usati permanentemente.
Infatti, l’insonnia negli anni ’80 interessava una minima percentuale della popolazione italiana e man mano che si diffonde la propagazione di onde elettromagnetiche con tv e radio private la percentuale sale sino ad accentuarsi con la telefonia mobile.
E con la 5a Generazione della telefonia, appena arrivata, assisteremo al peggioramento con tutte le conseguenze che ne derivano sulla salute e sull’incidenza della mortalità sul lavoro.
Se osserviamo la statistica negli anni precedenti notiamo un’incidenza di mortalità sul lavoro inferiore, nonostante vi fosse meno sicurezza sul lavoro, perché le persone dormivano meglio, quindi più equilibrate, più concentrate, meno distratte rispetto ad oggi, perché la notte ormai è elettrizzata.
E tutto questo trova spiegazione anche nella statistica di mortalità nel lavoro di Francia, Germania, Inghilterra e altrove che sono nazioni più all’avanguardia, con più sicurezza sul lavoro, ma non meno esposto all’elettrosmog, ma con elevata incidenza di infortunistica, non più riducibile: è il prezzo che paghiamo in nome del progresso.“

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