Gigabit Infrastructure Act, il 5 Febbraio 2024 il Consiglio UE può accelerare il 5G millimetrico in tutta Europa. Polemica: “senza valutazione sugli effetti”

Il 5 Febbraio 2024 il Consiglio dell’Unione europea potrebbe varare il Gigabit infrastructure Act, un pacchetto di norme per gli Stati membri finalizzato all’accelerazione del lancio del 5G nella banda delle temutissime microonde millimetriche e delle nuove tecnologie in Europa. La proposta  rientra nel “programma politico del decennio digitale e arriva direttamente dalla Commissione per una legge sulle infrastrutture gigabit  per sostituire la direttiva 2014 sulla riduzione dei costi della banda larga. Meno costi per la lobby, meno burocrazia, più agevolazioni nell’installazione di nuova infrastruttura tecnologica ovunque, L’obiettivo, come denunciano gli attivisti francesi di PRIATERM (Per una regolamentazione dell’installazione delle antenne relè di telefonia mobile) in lotta per la difesa dei diritti, libertà di scelta e salute minacciata dal wireless, in sostanza è quello di “accelerare e rendere meno costoso per gli operatori lo sviluppo della fibra ottica ma anche del 5G, in particolare nella sua versione a 26GHz. Il progetto è attualmente in fase di intensi negoziati a Bruxelles, che dovrebbero concludersi con l’obiettivo di adottare questo testo prima delle elezioni europee di giugno“. La proposta mira inoltre ad accelerare la diffusione delle reti e l’accesso alle infrastrutture fisiche interne agli edifici.

Questa la denuncia degli attivisti degli elettrosensibili in Francia, riuniti in un coordinamento nazionale: chiedono al Consiglio UE una moratoria per una valutazione ambientale e sanitaria.Inasprendo notevolmente gli obblighi imposti agli enti locali proprietari di reti, infrastrutture, arredo urbano o edifici pubblici idonei a ospitare antenne 5G, questo progetto potrebbe garantire vantaggi significativi agli operatori telefonici e ad altre società per la costruzione delle antenne. Trattandosi di un regolamento, il testo si applicherebbe direttamente senza recepimento nell’ordinamento statale, rendendo potenzialmente obsolete le scarne disposizioni che rimangono nella legislazione francese in termini di consultazione locale e trasparenza.

Le associazioni firmatarie chiedono che la Francia non sostenga il progetto così com’è e chiedono più forte a livello europeo in termini di uno studio preventivo di impatto (vedi lettera al Primo Ministro ). Quello prodotto dalla Commissione Europea presenta infatti gravi carenze in termini di impatto energetico e climatico e ignora completamente l’aspetto sanitario e le conseguenze sulla biodiversità.

Il pacchetto di legge è quindi destinato a limitare drasticamente il controllo locale, avvantaggiando enormemente gli operatori delle telecomunicazioni per consentire connessioni a banda larga via satellite anche verso aree remote.

Il pacchetto di strumenti normativi per la facilitazione della connettività concordato dagli Stati membri comprende 22 “migliori pratiche” per contribuire a ridurre i costi di implementazione delle reti ad altissima capacità (VHCN): includendo anche “l’approvazione tacita per la concessione dei permessi, procedure “leggere” di concessione dei permessi per lavori di ingegneria civile, nonché possibilità di sconti sulle tariffe dello spettro in cambio di costi per l’operatore impegni sulle implementazioni mobili del 5G.”

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