“Fermate il movimento Stop 5G”. Tecnodittatura, 15 Stati (non l’Italia) al Parlamento Europeo per reprimere l’opposizione civica al 5G (con l’aiuto della lobby) – ESCLUSIVO DOCUMENTO

Fermiamo il movimento Stop 5G con l’aiuto dei nostri partner aziendali, l’opposizione al 5G è cresciuta troppo, è una minaccia per il futuro digitale dell’Europa e rischia di minare il grande business, fondamentale per gestire il dopo Covid“. Col pretesto delle fake news e degli attacchi vandalici contro le stazioni radio base, in sintesi è questa la richiesta di 15 tra i 27 Stati membri dell’Unione Europea rivolta alla Commissione Europea di Bruxelles per tappare definitivamente la bocca al trasversale movimento internazionale per la moratoria e la precauzione, in lotta contro lo tsunami elettromagnetico e i gravi pericoli dell’Internet delle cose. Se è lecito stigmatizzare la consumazione di reati (invece sul capitolo notizie false bisognerebbe aprire un fronte d’inchiesta per capire chi è davvero il complottista), è invece strumentale e deplorevole far di tutta un’erba un fascio per reprimere la civile e democratica opposizione al 5G.

Non solo, già uno studio della Global Disinformation Index pubblicato nel 2019 confermava l’ascesa dall’impopolarità del 5G, auspicando una vera e propria caccia alle streghe 2.0 contro il movimento Stop 5G, auspicando persino didemonetizzare e de-fund gli attori della disinformazione e i loro domini.“ Di recente, poi, la Segreteria Generale del Consiglio dell’Unione Europea in un altro documento aveva implicitamente fatto intendere di voler reprimere chiunque dissenta, persino politici precauzionisti per la moratoria, medici, scienziati e ricercatori indipendenti impegnati nella denuncia dei lati oscuri del wireless di quinta generazione.

L’ultima lettera-appello rivolta a Bruxelles, quella dei 15 Stati membri, è stata invece firmata da Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Cipro, Estonia, Finlandia, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Svezia. E’ indirizzata ai commissari Margrethe Vestager, Věra Jourová e Thierry Breton che, rispondendo ad un’interrogazione dell’europarlamentare croato Ivan Vilibor Sinčić, ha però confermato che il “5G non è un obbligo di legge ma una scelta politica”. Tra i paesi firmatari non figura l’Italia, varata la manovra bavaglio anti Sindaci Stop 5G nel Decreto Semplificazioni come richiesto dal Piano Colao.

In esclusiva assoluta per il pubblico italiano, OASI SANA riporta la traduzione integrale del documento. (M.M.)

Signora Margrethe Vestager
Vicepresidente esecutivo
Commissione Europea


Sig.ra Věra Jourová
Vicepresidente per i valori e
Trasparenza
Commissione Europea


Sig. Thierry Breton
Commissario per il mercato interno
Commissione Europea


INIZIATIVA CONGIUNTA PER CONTRASTARE LA DIFFUSIONE DELLA DISINFORMAZIONE
ALLE RETI 5G E ALLA NECESSITÀ DI ATTIVITÀ DI SENSIBILIZZAZIONE DEL PUBBLICO


Lettera riguardante una proposta per l’Unione Europea di creare una strategia di comunicazione
che fornisce informazioni affidabili relative ai campi elettromagnetici e alle apparecchiature radio, compreso il 5G. (…)

Gentili Signora Vicepresidenti
Gentile Commissario

I sottoscritti Stati membri desiderano esprimere le loro preoccupazioni in merito all’escalation
disinformazione intorno agli effetti dell’esposizione al campo elettromagnetico (CEM) e quinto generazione (5G) della tecnologia delle reti cellulari
e la nostra condanna dei recenti atti di vandalismo su infrastrutture critiche di telecomunicazione. L’Unione Europea ha
ha dimostrato il suo impegno per il tempestivo dispiegamento e l’adozione delle reti 5G in
varie misure legislative e non legislative. Le conclusioni del Consiglio sul significato del 5G all’economia europea e la necessità di mitigare i rischi per la sicurezza legati al 5G adottato il 3 dicembre 20192 ha evidenziato la necessità di attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica in merito a tecnologie emergenti. Inoltre, le conclusioni del Consiglio sulla definizione del futuro digitale dell’Europa adottato nel giugno 2020 sottolineano l’importanza di contrastare la diffusione della disinformazione relative alle reti 5G, con particolare riguardo alle false affermazioni secondo cui tali reti costituirebbero un minaccia per la salute o sono collegati a COVID-19.

È chiaro tuttavia che stiamo assistendo a una crescente attività del movimento anti-5G attraverso l’Unione Europea. Vorremmo sottolineare, che gli atti di vandalismo contro infrastrutture di telecomunicazione e la crescente disinformazione sui CEM e 5G non sono solo una minaccia per l’economia degli Stati membri colpiti, ma che ostacola anche la capacità di Unione Europea per raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi 5G. Il lancio dell’infrastruttura di rete 5G, contribuire agli obiettivi dell’Unione Europea nel campo delle reti ad altissima capacità richiede una pianificazione adeguata, significativi esborsi finanziari e investimenti, oltre che complessi procedure amministrative, ad es. procedure di attribuzione delle frequenze. La crescente diffidenza verso le apparecchiature di telefonia mobile potrebbero avere implicazioni negative sull’introduzione della rete di telefonia mobile infrastrutture (palo e antenne) e i punti di accesso wireless 5G in piccole aree e può ostacolare l’introduzione senza problemi di un regime più semplice (senza permessi).

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È importante agire ora per informare il pubblico dei vantaggi del 5G come abilitatori del sistema digitale e la trasformazione ecologica delle nostre imprese e della società. Come Stati membri, pensiamo che ci sia un’urgente necessità di una strategia di comunicazione dell’UE che fornisca informazioni affidabili ai cittadini dell’UE e le campagne di sensibilizzazione sul 5G e sui campi elettromagnetici. Pertanto:

  • Chiediamo alla Commissione europea di lavorare con gli Stati membri per attuare
    misure che contrastano la disinformazione sui CEM e 5G.
    UE dovrebbe prendere un attivo,
    approccio a lungo termine e sistemico in questo campo . Come Stati membri abbiamo bisogno dell’assistenza della UE già in questa metà del 2020, al fine di affrontare il crescente numero di attività e preoccupazioni per quanto riguarda 5G e campi elettromagnetici.
  • Riconosciamo anche la necessità di continuare la ricerca scientifica sui rischi legati alla salute umana e ai campi elettromagnetici, salute, diffusione di informazioni attendibili tra i cittadini dell’UE e urgente necessità di impegno nella campagna di sensibilizzazione in questo settore a livello europeo. Con il nostro comune azioni coordinate che dovremmo essere in grado non solo di fornire ai cittadini dell’UE e alle autorità locali con la ricerca scientifica ma anche con un messaggio chiaro e forte proveniente da una fonte affidabile. Una tale campagna di sensibilizzazione deve essere basata sull’alfabetizzazione digitale, sull’educazione e sulla trasparenza, consentire ai cittadini europei di valutare criticamente le informazioni disponibili al fine di discernere in modo indipendente tra verità e falsità.
  • Noi, in quanto Stati membri, siamo disposti a contribuire a questa iniziativa a livello europeo con i nostri partner nazionali. competenza e le migliori pratiche per affrontare la questione della disinformazione 5G e del FEM.
  • Allo stesso tempo, le paure e le preoccupazioni delle persone che si oppongono all’introduzione del 5G per motivi legati ai problemi del CEM devono essere presi sul serio. In questo contesto, un’ampia e il dibattito inclusivo contribuirà, in ultima analisi, a creare fiducia tra i cittadini per quanto riguarda il azioni verso un continuo sviluppo delle reti mobili. I recenti avvenimenti dimostrano che sono necessarie azioni congiunte in questo campo.

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2 commenti

  1. Al di la’ della questione se il 5 G sia dannoso alla salute o meno, stiamo assistendo ad alcuni “effetti collaterali” di questa tecnologia.
    Vorrei mettere a fuoco una questione direi “legale” che riguarda il concetto di PROPRIETA’.
    I fautori della tecnologia 5G si trovano ad affrontare un ostacolo: le foglie degli alberi alti ostacolano le onde 5 G.
    Allora hanno trovato il loro sistema: cercano di convincere le giunte comunali che alcuni alberi siano “malati”
    o “a rischio di crollo” e quindi debbano essere abbattuti.
    Ma questi viali alberati sono proprietà della nostra comunità e hanno un loro valore.
    Chiunque arrechi danno altrui per proprio vantaggio io lo chiamo “ladro” o “truffatore”.
    Un altro metodo “onesto” per agire “senza rubare” sarebbe quello di mettere antenne in più per aggirare questi ostacoli DI TASCA LORO.
    Ma i fautori della rete 5 G vogliono risparmiare sulle antenne ma a danno della comunità.

    AGGIUNGO argomento per i tempi di COVID:
    Gli alberi con le loro foglie trattengono e fanno precipitare il pulviscolo atmosferico, le polveri sottili, ma anche le goccioline emesse da portatori di COVID che si legano alle polveri stesse.
    Una città immersa in viali alberati è meno contagiosa di una tutto cemento.
    Allora cari signori del 5 G
    LASCIATE IN PACE LE NOSTRE CITTA’
    SE NECESSARIO METRTETE MANO AL VOSTRO PORTAFOGLIO!!!

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