PhoneGate, lo scandalo dei cellulari fuori legge (ritirati dal mercato). Ecco la lista incriminata. Marc Arazi: “Quante sono le vittime?” – ESCLUSIVA OASI SANA

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di Maurizio Martucci

Limiti soglia superiori ai livelli regolamentati. L’affondo: “Miliardi di consumatori sono stati consapevolmente fuorviati sui reali limiti di esposizione alle onde elettromagnetiche nell’utilizzo dei cellulari a contatto col corpo, tenuti in tasca, in mano o nel reggiseno”. Il più grosso scandalo al mondo sull’irradiazione irregolare emessa da Smartphone e telefoni cellulari si chiama PhoneGate. E’ scoppiato in Francia nel 2017 dopo l’avanzata delle ricerche di Marc Arazi, battagliero medico transalpino che nei giorni scorsi in Polonia, nel 3° Forum Internazionale “Protezione dell’ambiente dall’inquinamento delle radiofrequenze”, ha presentato nella sede municipale di Cracovia i dati di uno scandalo di portata mondiale, clamorosamente ignorato dalla stampa italiana. Sostiene Arazi: “Per più di 20 anni i produttori potrebbero aver messo sul mercato telefoni cellulari rischiosi per la salute e la sicurezza degli utenti. Diverse centinaia di milioni di modelli di cellulari e Smartphone di Apple, Samsung, Nokia, Alcatel, LG, Huawei, Sony, HTC, Motorola, Blackberry hanno fatto registrare valori preoccupanti”. Per Arazi, tutto è cominciato così. Pochi anni fa: “I risultati complessivi mostrarono che il SAR per il tronco e le estremità di 9 telefoni su 10 era superiore al valore limite quando i telefoni sono stati testati a contatto con il corpo. Alcuni telefoni cellulari hanno superato da 3 a 4 volte i valori limite”.

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La querelle si riferisce ai valori SAR, ovvero ai limiti di emissione elettromagnetica stabiliti dall’’Unione europea e condivisi in quasi 150 paesi al mondo, concordati sulla base delle raccomandazioni della ‘Commissione internazionale sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti’ (ICNIRP). Si tratta – come spiego nel mio ultimo libro d’inchiesta “Manuale di autodifesa per elettrosensibili” (Terra Nuova Edizioni) – dell’unita di misura individuata per lo standard di sicurezza del telefono cellulare, creato su un limite soglia dedotto empiricamente dagli effetti termici, stabilito cioè non sulla possibile reazione umana registrata al momento dell’impatto con l’elettrosmog, ma sull’analisi di un campione di manichini riempito di gel, i phantoms, i cosiddetti fantasmi, che mimerebbero il punto di surriscaldamento registrato sulla materia vivente (ma noi non siamo manichini!)

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Infatti il SAR (specific absorption rate, cioè l’indice di assorbimento elettromagnetico di un tessuto stimato in 2W/Kg in Europa, generalmente indicato nelle istruzioni allegate a un telefono cellulare al momento dell’acquisto) è stato calcolato proprio in simulazioni di laboratorio, durante obsoleti e inadeguati test con fantocci imbottiti di una sostanza gelatinosa: un campione per altro non rappresentativo quanto a categorie di peso, altezza e capacita dielettriche dell’organismo umano e dei fluidi di un ‘cervello vivo’, non riproducibili con materiali sintetici. Questo perché l’Organizzazione Mondiale della Sanita non ha ritenuto doveroso considerare esami di tipo biologico in grado di investigare sui possibili effetti genetici ed epigenetici dovuti all’esposizione elettromagnetica, evidenziati invece nei risultati scientifici di 833 studi censiti da Henry Lai dell’University of Washington. Lo stesso Arazi, chiarisce: “Gli standard di controllo per la SAR non sono un metodo affidabile per determinare il livello di radiazione semplicemente perché la distanza alla quale il tronco SAR e le estremità del corpo sono misurate non è realistica”.

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Il limite SAR è di 2,0 W / kg in media su 10 grammi di tessuto umano per 6 minuti di esposizione alla testa, al tronco e agli arti” – al cospetto di numerosi ricercatori e scienziati, ha detto a Cracovia Arazi, mostrando la presentazione che OASI SANA riporta in esclusiva per il pubblico italiano – “Per l’esposizione dell’intero corpo, la soglia SAR cosiddetta ‘corpo intero’ è di 0,08 W / kg, media per tutto il corpo. Negli Stati Uniti, in Canada e in altri 17 paesi, la Federal Communications Commission (FCC) ha richiesto dal 1998 che i telefoni commercializzati adottassero un livello SAR inferiore a 1,6 watt per chilogrammo (W / kg) in media su 1 grammo di tessuto umano per 6 minuti di esposizione per la testa e il tronco e 30 minuti per gli arti”.

 

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Ebbene, in Francia nel 2015 l’Agenzia nazionale delle frequenze (ANSES) testò i cellulari disponibili sul mercato, evidenziando come su 95 telefoni cellulari, acquistati a campione dai negozi di vendita regolarmente autorizzati, ben l’89% faceva registrare un tasso di assorbimento specifico (SAR) superiore a 2,0 W / kg, ovvero con il 25% del valore SAR superiore addirittura al doppio, a ben 4,0 W / kg. Inoltre, contrariamente all’ingaggio di un’informazione trasparente per il consumatore, le istruzioni operative allegate nella scatola d’acquisto del 25% dei telefoni testati non indicavano nemmeno una distanza minima di sicurezza da dottare per l’utilizzo.

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Da qui l’azione intrapresa dall’Organizzazione non governativa PhoneGate Alert, guidata proprio da Marc Arazi, che ha invitato l’ANSES ad “indicare se questi superamenti dei valori SAR registrati tra il 2012 e il 2016 possono causare effetti sulla salute ” e studiare in particolare le conseguenze per i bambini poiché ” possano essere più esposti degli adulti”. Le tappe dello scandalo PhoneGate portano impressi i medi dell’anno corrente:

• Ad Aprile 2018 la svolta. In Francia inizia il ritiro dal mercato dei primi 100.000 telefoni cellulari irregolari (Hapi 30, fabbricato da MOBIWIRE e commercializzato in Francia da Orange);

• Il 29 Maggio 2018 tocca ai telefoni NEFFOS X1 TP902 importati dalla società TP-Link France, mentre l’ANFR annuncia di aver richiesto l’aggiornamento di tre telefoni dei marchi Alcatel PIXI 4-6, Eco Star Plus e Huawei Honor 8.

• Il 26 Luglio 2018 sempre ANFR dichiara che, dai riscontri effettuati, altri due modelli di telefoni cellulari superano il limite SAR, si tratta del Wiko Tommy2 (versione di Bouygues Telecom) e del Sense F23.

• Lo scandalo acquista dimensioni mondiali: il 27 Luglio anche in Canada vengono ritirati dal mercato altri modelli di Smartphone risultati fuori soglia e il governo vieta la distribuzione dei modelli Alcatel U 50 per il superamento delle soglie di emissione normativa.

 

Il problema, ha poi spiegato Arazi nel forum polacco, è “l’assoluto fallimento delle normative e dei mezzi di controllo internazionali. In Europa, solo pochi paesi tra i quali Francia e Olanda, esercitano il controllo post-mercato. A fronte dei miliardi di euro introitati dalle vendite annuali di telefoni cellulari in Europa, la Francia spende in media 130.000 euro l’anno per il controllo di appena 70 modelli. In realtà, per tutti gli altri strumenti Hi-Tech non viene effettuato alcun controllo, vale per Tablet, Laptop e altri apparecchi wireless”.

Ma non finisce qui, perché il 28 Giugno 2018 l’associazione Phonegate Alert organizza a Parigi una conferenza stampa per chiedere il ritiro di più di 250 modelli dai mercati di Francia e in Europa (quindi, in Italia molti di questi modelli sono attualmente in vendita regolare). L’elenco dei marchi incriminati secondo Arazi, include le versioni di telefoni cellulari più utilizzati al momento (tra i quali almeno 34 modelli Samsung, 19 della LG, 14 della Wiko, 12 di Nokia, 10 di Huawei, 9 di HTC e di 5 Apple. “La pietosa reazione delle autorità europee – insiste Arazi – è stata quella di rivendicare il principio di segretezza in favore delle aziende produttrici, ovvero la clausola di riservatezza inclusa nell’articolo 5 della direttiva comunitaria 2014/53/UE, valido per tutte le apparecchiature a radiofrequenza e a rischio per la salute umana, ovvero telefoni cellulari, Tablet, computer e giocattoli wireless per bambini”. La domanda, allora, è presto fatta nell’interrogativo del Presidente di PhoneGate Alert: “Quante vittime ci sono già a causa di questa sovraesposizione acuta e cronica ai telefoni cellulari?”

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Secondo Gilles Brégant, direttore generale dell’ANFR, la SAR di tutto il corpo è “non adatta ai dispositivi mobili, è la stima dell’esposizione per una fonte che è relativamente lontana e che inonderà l’intero corpo, ad esempio un’antenna”. Nuove frequenze (4G e presto pure il 5G) sono certamente più potenti e penetranti. “La ricerca scientifica è sempre in ritardo nell’analisi degli effetti sulla salute delle nuove tecnologie”, conclude Arazi. Ma anche i mezzi d’informazione non scherzano: in Italia l’opinione pubblica è totalmente all’oscuro degli inquietanti dati emersi da PhoneGate, ma soprattutto i cittadini-consumatori restano ignari dei reali livelli d’emissione elettromagnetica, la pericolosa irradiazione prodotta da cellulari, Smartphone, Tablet e Lim di uso comune, soprattutto tra i giovani, le fasce più a rischio e potenzialmente vulnerabili.

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